mercoledì 31 agosto 2011

Riso INTEGRALE e non solo... dentro la schiscetta

Di schiscette potrei parlarne per ore... è una delle mie manie! C'e chi non può fare a meno dell'ultima borsa di marca (---) ce chi deve per forza avere l'ultimo modello di cellulare, a me datemi una schiscetta! Di ogni forma di ogni colore, a ripiani, a scomparti... e sono felice!
Quando ho visto il contest di Menta piperita  "L'estate è servita " ho pensato subito a una delle mie schiscette. Poi sono partita in vacanze e il tempo è volato. Adesso siamo rientrati di nuovo nel quotidiano, abbiamo ripreso quasi i ritmi di poche settimane fa e devo portare in cantina le valigie e il mio fantastico zaino porta vivande, con bicchierini piatti e posate incorporate... ma noooo!!! Aspetta un attimo! Devo preparare assolutamente il riso esotico da portare via, tale e come avviamo fato questo estate per andare a Barcelona in macchina...!


Un riso esotico, ma ricostituente per dare la carica e arrivare a destinazione, magari una pausa in una di quelle aree di servizio equipaggiate con tanto di tavole e sedie in legno e pietra. E perche no, già arrivati in spiaggia ed e giusto ora di pranzo!






Ingredienti:
6 tazzine di riso integrale
40 gr. di pistacchi sgusciati
30 gr. di uva passa
15 olive nere denocciolate
150 gr. di ceci lessati
1 melanzana piccola
qualche rondella di porro
un pezzettino di stecca di cannella
5 semi di cardamomo
5 chiodi di garofano
1 fiore di anice stellato
mezzo cucchiaino di curcuma
mezzo cucchiaino di curry
olio extra vergine di oliva
sale


In una pentola con i bordi alti versare il riso, precedentemente sciacquato sotto il getto dell'acqua, riempire con acqua fredda un pò più deil doppio del volume del riso, (una tazza di riso = 2 tazze e mezza d'acqua), aggiungere un pò di sale e portare a ebollizione con il coperchio, dopo abbassare la fiamma e cuocere per 45/55 minuti (in pentola a pressione i tempi sono la metà a partire del fischio). 
In una padella grande con dell'olio rosolare il porro e la melanzana fatta a dadini piccolini, versare le spezie (cardamomo, chiodi di garofano, anice, cannella, curcuma e curry e fare insaporire. Versare i ceci e per ultimo i pistacchi e l'uva passa e amalgamare bene.
Una volta cotto il riso, (se c'è ancora acqua scolare) versare nella padella e fare insaporire fino che prenda un pò di colore e i sapori non si leggano. Controllare di sale.
Tagliare un pò di olive nere e altre lasciarle intere e aggiungere al riso. Lasciare raffreddare e riempire la schiscetta! 




Quando la faccio e la mangiamo a casa, l'accompagno da tranci di salmone cotti alla soia e semi di sesamo, ma per mangiarla on the road preferisco i pomodorini, cetrioli o olive verdi. 








martedì 30 agosto 2011

Torta Salata ai PICCOLI cherry

Piccoli pomodorini per la piccolina Alice Ginevra, una pupattola di occhi vispi e sorriso dolcissimo! 
Sabrina e Luca sono diventati genitori e hanno avuto questa idea meravigliosa, fare una raccolta di ricette per quando la loro bimba sarà più grande e potrà leggerle e cucinarle per poterle assaggiare!

Ho pensato a un boccone colorato, sfizioso e che sà d'estate, magari da condividere come aperivito con gli amici, o come torta salata da portare a una festa, e perchè no una cena improvvisata in terrazza..



Ingredienti:
1 o 2 zucchine
450 gr. di pomodorini cherry 
una mozzarella
1 uovo (di galline a terra)
150 ml. di latte
un rottolo di pasta sfoglia / brissé
3 cucchiai di olio extra vergine
30 gr. di parmigiano
1 pizzico di sale
1 pizzico di zucchero



Lavare le zucchine, farle a rondelle e scottarle in padella, metterle da parte. Stendere la pasta sfoglia o brissé in uno stampo foderato con della carta a forno, precedentemente bagnata e strizzata, farci dei bucchinella base e posizionare le rondelle di zuchine e spolvorare con metà del parmigiano. Coprire con della mozzarella grattugiata e finire con i pomodorini lavati e asciugati e privati della parte verde e foglioline. Sbattere l'uovo, salare e mischiarci il late, versare su tutta la torta in modo di legare meglio gli ingredienti. Spolvorare con un pò di zucchero e il resto di parmigiano. 
Infornare a forno caldo, per 30/40 minuti o fino che la sfoglia o brissè sarà dorata a 180°.





Questa morbida torta salata, e buona sia calda come fredda, 
e come tutte le torte salate, il segreto è mangiarle in compagnia! 



Ecco allora questa ricettola per la pupattola Alice Ginevra
Per la raccolta di Sabrina e Luca di Sapori Divini 





Torta alla CARRUBA... per crescere bene!

Ve l'ho detto appena nel post scorso: Agosto, il mese dei dolci! 
E poi sono appena tornata dai miei, dove le foto e i ricordi si versano nel tavolo insieme al caffè, e si sciolgono per addolcirlo, come se di zucchero si trattasse. 
Ho voglia di coccole e di coccolare quelli che voglio bene, e questa volta c'è andato di mezzo  la farina di carruba. L'ho vista e comperata d'impulso perche mi ricorda tanto quando ero piccola e andavo in vacanze al mare. Mio papà passava ore e ore pescando e noi inventavamo giochi tipo la persecuzione del granchio, dove io ero invincibile perche riempivo sempre il secchiello prima di tutti (gli Esteve non hanno paura) mi ripetevo, mentre prendevo i granchi utilizzando soltanto due ditta mentre facevo: blehhhh!
Poi cera il gioco di chi trovava la pietra più tonda, perche credevamo fosse magica! Che vuoi, in quei tempi eravamo molto ingenui, come è giusto che sia. Avevamo 8, 6 e 4 anni, si, perche allora eravamo ancora in 3. 
I due piccoli sono arrivati poco dopo e di conseguenza le vacanze sono mutate. Nel senso che non si affittava più un appartamento al mare, ma si andava in campeggio! 
L'unica cosa immutabile era mio papà, sempre lì, a pescare. Mia mamma che non ce la faceva più di pulire tutto quel pesce lo regalava ai vicini di campeggio, di nascosto... anche se papà mica mangiava pesce, ne lo mangia ancora adesso, dal giorno che ebbe uno spavento di morte e finì in ospedale per una maledetta spina! 

Ricordo che tra gli alberi del campeggio cerano le carrube con una distesa delle loro fave per terra. Noi, giocando, le spacciavamo per cioccolato, io le vendevo ai miei fratelli a cambio del loro "petit suisse" (la mamma non lo ha mai saputo...) 
Ma adesso, dopo tanti anni, mio nono mi ha raccontato che in tempo di guerra le fave di carruba era una delle cose dolci che si dava ai bambini. In fondo non era neanche tanto sbagliato il nostro gioco!
Mi sono fata un giro in internet alla ricerca delle sue proprietà e cosa vengo a scoprire? 
Che ha mille proprietà ed è idonea per i celiaci e i bambini! 
E allora mani all'opera con quest'altra torta. Vorrei fosse un ricordo di quelle vacanze degli anni 70/80, anche se purtroppo il petit-suisse bianco (Tipo Danito) non lo producono più così lo sostituito per la riccotta...


Sono orgogliosa di questa torta, così come lo sono di tutta la mia famiglia e dei belli ricordi di tutte quelle vacanze passate insieme.  




ingredienti:
225 g di farina
5 cucchiai colmi di farina di carruba
3 uova (allevamento a terra)
2 mele golden
125g di ricotta
100 ml. di olio di girasole
150 g. di zucchero integrale di canna (mascobado) + altri 25 g.
il succo di un limone (non trattato)
mezzo cucchiaino di cannella
lievito per dolci
+ burro e farina per lo stampo


Pelare le mele e tagliarle a fette molto sottili (lamele) e mettere a parte bagnate con il succo di limone. Accendere il forno. Ungere lo stampo con del burro e infarinarlo.
Sbattere le uova con lo zucchero, l'olio e la ricotta fino ad ottenere un impasto liscio e cremoso. Settacciare rigorosamente le due farine insieme al lievito e versare nell'impasto, amalgamare. Per ultimo incorporare le mele e la cannella, girare un pò e versare nello stampo. Spolverare sopra, lo zucchero restante che li darà un toco lucido e caramelato. Cuocere per 50/60 minuti a 180 g°. Fare sempre la prova dello stuzzichino.


Questa torta, e proprio il ritratto di noi, fratelli e sorelle Esteve, un pò burberi fuori ma tanto dolci e semplici dentro, anche se facciamo i duri... (come con la caccia dei granchi!)

Ho visto il contest di Mamma Papera il suo "Lievitami il cuore" e non posso fare a meno di presentare questa torta morbida e saporita... magari anche un pò rustica e bruttina, ma con un cuore tenerissimo. 







martedì 23 agosto 2011

Torta al CIOCCOLATO {...e agosto diventa dolce!}


Credo che agosto finirà per essere il messe delle torte, almeno per quello che mi riguarda... la colpa è del MTC di luglio e di Loredana  che dopo il souflè glacè mi ha messo l'interrogante dei dolci in testa... Ne faccio pochi???
Direi proprio di si! Ed è chiaro, non ne vado matta.
Così, mi sono promessa di fare quelle torte che mi entrano subito negli occhi e poi si stabiliscono nel cervello... come è successo con la torta al cioccolato di Santin che ho visto da lei, e che mi sono promessa di fare, anche se avevo soltanto 3 uova invece di 4: si sà, i vicini sono ancora in vacanze e alle 10 di sera le uova dove le vai a prendere? 
Ma io ho provato. E voilà! 



ingredienti
200 gr. cioccolato fondente (io 70% cacao)
100 gr. zucchero semolato
100 gr. burro 
60 gr. farina 00 
4 tuorli (io 3)
4 albumi (io 3)
zucchero a velo per decorare
burro e farina per lo stampo


Accendere il forno a 180°. Imburrare e infarinare lo stampo da torta di 20 cm circa.
Sciogliere il chioccolato e il burro a bagno maria. Aggiungere i tuorli, uno alla volta e dopo dichè la farina setacciata e amalgamare bene.
Montare a parte gli albumi e quando sono a neve ferma versarci lo zucchero poco a poco, una volta pronto versare nel composto di cioccolato con movimenti dal basso verso l'alto, meglio si è con un mestolo di legno.

Versare il composto nello stampo da torta e infornare per 20/30 minuti, a seconde del forno.
Questo tipo di torta suole essere bassa, cotta fuori e tenera e umida dentro.

Una volta cotta lasciare raffreddare e decorare con lo zucchero a velo... 


...facile e cioccolatosa come poche!


Una vera torta da coccole, che cade a pennello ( a forchetta in questo caso...)
 proprio adesso che sono finite le vacanze!

lunedì 15 agosto 2011

PESCHE, cioccolato e colpo di fulmine...


...é stato amore a prima vista! La vide da lei qui , e non me la sono tolta più dalla testa fino che l'ho fatta. 







Qualche ingrediente l'ho cambiato visto che dove sono adesso, dai miei, gli amaretti non sono un "avituè"... anzi, manche li conoscono! Così li ho sostituiti per delle mandorle tostate e trittate e qualche cucchiaio di marmelata di pesche (home made, dalla mano da mia sorella "Teresita". Da che ha acquistato il Bimby fa marmellate con qualsiasi cosa!)


Ingredienti:
300 gr. di farina
200 gr. di zucchero
75 gr. di burro
2 uova
50 gr. di cacao amaro
50 gr. di mandorle tostate
3 cucchiai di marmellata di pesche
250 gr. di acqua (un bicchiere)
1 tazzina di succo di pesca
1 bustina di lievito per dolci
la buccia grattugiata di mezzo limone biologico
3 pesche
un pizzico di sale


Preparare lo stampo, foderarlo con della carta, bagnata e ben strizzata. Accendere il forno.

Mescolare bene il cacao con l’acqua bollente e la tazzina di succo di pesca, poi lasciare intiepidire. Tritare le mandorle finemente e amalgamarle alla marmellata di pesche. Pelare le pesche e farle a fette, tenere tutto da parte.
Lavorare lo zucchero con il burro quasi sciolto e unirci le uova una alla volta. Aggiungere il preparato di mandorle, la buccia grattugiata del limone biologico e il sale. Dopo, versarci il composto liquido (cacao-acqua-succo di pesca) ed amalgamare bene. Versarci la farina setacciata e il lievito, mescolare ancora e versare nello stampo. Sistemare le fette delle pesche sopra la torta e infornare a 180° per circa 30 minuti ma fare sempre la prova dello stuzzicadenti.
buonaaaaaaaa!





domenica 14 agosto 2011

Quest'anno siiiii!!!! Ce lo MERITIAMO...

... ci sono vacanze anche per me! Sono già dai miei tra mare e monti, a respirare aria pura e ventilata, che a volte sà di mare a volte di pino e lavanda!


Questo mio augurio di buone vacanze è sincero e genuino, come il prosciutto crudo di casa, tagliato a mano da mio nonno Marc, come i pomodorini Cherry dalla vicina Conchita e come il melone Galia  dall'orto dallo zio Ramon!




lunedì 1 agosto 2011

ZUCCHINE, qua e là...

 ...ed è meglio così, perche quando uno ha la fissa di qualcosa no la smette fino che la fa.
 Io avevo la fissa di tutte quelle piccole e belle zucchine, e poi la menta che ho sul terrazzo che stà già arrivando alla fine, e allora diamoli un finale degno! 

Mio marito, ridendo, ha battegiato il fatto come: "il giorno della zucchina". Magari la zucchina ci dirà come andranno le vacanze... 

Scherza, scherza, eccoti un pranzo a basse di assaggi di zucchina e menta.


Parte della menta è andata a finire dentro una bella bottiglia per profumare l'olio e poi condirci paste insalate e bruschete! Un'altra parte è finita pestata, insieme a due ditta di bodka per poi sfumare la pasta saltata in padella. E con l'altra parte restante di menta ci ho profumato le rondelle di zuchina e i cestini di pasta fillo.




1... 














1 k. di zucchine
un mazzetto di menta
olio extra vergine
sale
accetto baslamico


Lavare la menta e asciugarla, prendere soltanto le foglie e metterle da parte. 
Lavare e asciugare le zucchine. Tagliare a rondelle di 3/4 millimetri e saltarle in padella con un goccio d'olio e 3 spicchi di aglio e pochissimo sale, per 5 minuti. A fuoco spento versarci 3/4 della menta e amalgamare. Versare in un piatto largo o pirofila e condire con del accetto balsamico, aggiungere la menta avanzata e fare raffreddare.
Noi ne mangeremmo balanghe di zucchine fatte in questo modo! 
Sono deliziose anche sopra le bruschette!





2...














250g. di sigarette mezzani (garofalo)
3 piccole zucchine a dadini
3 fette di speck affumicatto
50 ml. di vodcka
7/11 foglie di menta
25 g. di pinolli
olio extra vergine
sale

Mettere a bollire la pasta.
In padella con dell'olio, saltare i dadini di zucchina, lo speck e i pinoli. Pestare le foglie di menta, lavate e asciugate, insieme la vodka e versare nella padella e sfumare. Scolare la pasta, saltarla in padella con il condimento e servire.






3...
per 6 cestini
12 fogli di pasta filo (15 x 15 cm.)
6 gamberi freschi
3 zucchine piccole
7/11 foglie di menta
un pizzico di curcuma
50 ml. di latte
olio extra vergine
sale

Lavare e asciugare le zucchine, tagliarle a giuliene e saltare in padella con un filo d'olio. Aggiungere il curry sciolto nel latte, amalgamare e cuocere fino che il liquido sia quasi dimezzato, salare e lasciare raffreddare.
Nel fratempo pelare i gamberi, lasciando il codino, infilzarli con un stecchino e saltarli un minuto in padella (con questa tecnica i gamberetti rimangono dritti e non si arrotolano come fanno solitamente quando vengono cotti! Tecnica che mi ha insegnato il buon Kenji ! Grazie!)
adagiare 2 fogli di pasta fillo dentro dei stampini tipo muffin. Versareun cucchiaio di zucchine, infilare in gambero e ancora un altro pò di zuchine. Fare in gesto di volere legare a modo di fagotino ma senza farlo. Cuocere per 15/20 minuti a forno caldo a 180°. dopo di che dorare un pò con il grill.